sabato 21 aprile 2012

Le attività svolte: tutti insieme


Cari amici,
ora dobbiamo continuare a parlare della mia esperienza al servizio per l’infanzia, “Il Girotondo”, ricordate?
Con il passare dei giorni avevo imparato a conoscere pienamente il servizio e osservando la metodologia applicata dalle altre educatrici ero pronta a cimentarmi nel lavoro con più consapevolezza.
Già dopo qualche giorno infatti, potevo accogliere i bambini che arrivavano: alcuni entusiasti e contenti entravano nel grande box e salutavano la mamma, quelli più piccoli specialmente, iniziavano a piangere perché non volevano lasciare la mamma e con tenerezza li prendevo in braccio e li consolavo cercando di distrarli con i loro giocattoli preferiti.
C’era una cartella che le maestre dovevano riempire annotando l’ora di arrivo e l’ora in cui i genitori andavano a riprendere i loro bambini, se facevano colazione e pranzavano e l’ora del pisolino e l’evacuazione. Inoltre, avevo imparato che c’era una tabella di marcia da rispettare, per quanto riguarda l’orario della merenda, del pranzo, del pisolino e del cambio.
Nella prima parte della mattinata ero impegnata ad intrattenere i bambini più piccoli: giocavo con loro con gli animaletti e i sonagli adatti alla loro età, per cui anche se li mettevano in bocca non c’era nessun pericolo, contribuendo a sviluppare i cinque sensi. Cantavo le canzoncine che a loro piacevano tanto e mettevano una tale allegria!
In seguito, aiutavo l’altra educatrice a dare la merenda a ciascuno: alcuni avevano scoperto il gusto del salato e impazzivano per i crackers! Questa cosa mi aveva davvero stupita. Mentre per quelli di 6-8 mesi c’era per loro un gran bel biberon! Non era semplice gestire più bambini contemporaneamente: bisognava dare la merenda, tranquillizzarli poiché qualcuno era agitato e controllare che non cercassero di scendere dal seggiolone. Poche volte accendavamo la televisione per far vedere dei cartoni ma solo per poco, in quanto i giocattoli e gli amici erano ancora meglio!
Terminata la merenda per alcuni era l’ora del pisolino: nonostante fossero stanchi per la mattinata di gioco e magari per essersi svegliati presto, non ne volevano proprio sapere di dormire e così occorreva cullarli e cantare delle ninna nanne per farli addormentare. 
Aiutavo anche a pulire e poi continuavo a giocare con i bambini rimasti svegli. Le bolle di sapone era una cosa che piaceva moltissimo sia ai più grandi e sia ai più piccoli e spesso le facevo quando erano particolarmente agitati per riportare la quiete; infatti quando piangeva uno, per empatia poi si mettevano a piangere tutti.
Con i bambini dai 3 ai 6 anni partecipavo alle attività grafico-pittoriche: coloravano con i pastelli oppure con i pennarelli, i colori a cera; abituati dalle attività di disegno alla scuola dell’infanzia erano in grado di realizzare dei collage e lavorare anche con il punteruolo.
Due attività le ritenevo particolarmente importanti ed estremamente educative nei confronti dei bambini: una era la lettura di un racconto e l’altra era la musica.
Infatti, la narrazione di una storia gioca un ruolo centrale nell’infanzia ed è importante iniziare questa attività fin dai piccoli, in quanto avvicinare il bambino alla lettura è positivo e affascinato anche dalle immagini presenti nel libro, permette di promuovere un contatto con gli adulti di riferimento, aiuta a dare volto all’emotività del piccolo riconoscendo le proprie emozioni, a collegare il mondo interiore ed esteriore e a conoscere se stesso.
Un’altra pratica importante era l’introduzione alla musica: integrando il fare e l’ascoltare le canzoni i bambini potevano vivere la spontaneità di una corsa, di un salto, di una capriola e di diverse posizioni corporee. I movimenti e le posture permettevano di accentuare le sensazioni provenienti dalla stimolazione corporea. In questo modo i piccoli imparavano a sviluppare uno dei cinque sensi l’udito, ad ascoltare e ascoltarsi. Imparare divertendosi, infatti è uno dei modi più efficaci per apprendere.
Dopo queste attività educative giungeva l’ora del pranzo: i più piccoli nel seggiolone con le pappe, mentre i più grandi si sedevano con le loro seggioline attorno ad una tavola. I bambini di pochi mesi dovevano imparare a deglutire bene oppure avevano appena imparato e bisognava prestare attenzione con le cucchiate. Quelli dai 3 ai 6 anni invece, erano capaci di mangiare la pasta oppura il secondo da soli, ma spesso bisognava stimolarli perché terminassero di mangiare tutto. Dopo il pranzo aiutavo a ripulire e a sistemare i giocattoli e la mia giornata di lavoro era conclusa.
Le prossime volte vi riassumerò le difficoltà che ho riscontrato e le mie riflessioni. A presto
J.

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