giovedì 31 maggio 2012

Di nuovo al girotondo!

Buongiorno a tutti!
Ebbene si, terminata la quarta superiore durante l'estate sono tornata per un altro tirocinio all'asilo "Il Girotondo" che ormai conoscete molto bene anche voi.
Vista l'esperienza assolutamente positiva dell'anno precedente ho voluto effettuare il tirocinio ancora lì.
Magari vi starete chiedendo ma perchè di nuovo lì se c'eri già stata ed il tirocinio l'avevi già svolto?
Io vi rispondo che ero stata così contenta dello stage dell'anno scorso, che non vedevo l'ora di poter ritornarci e poi c'è sempre qualcosa di nuovo da imparare ed è proprio con l'esperienza e la pratica che si affinano le proprie abilità e conoscenze.
Naturalmente questa volta era tutto più facile: le maestre avevo avuto modo di conoscerle l'anno scorso e si era già instaurata una buona intesa ed una relazione positiva; il servizio sapevo come era strutturato e ci avevo già familiarizzato; conoscevo i tempi e le attività da svolgere con i bambini.
Le maestre erano felici di rivedermi e ho ritrovato anche alcuni bambini che c'erano l'anno scorso: quanto erano cresciuti! Poi c'erano molti bambini nuovi per me che avrei dovuto conoscere e con cui stabilire una relazione educativa.
Perciò avevo una buona base di partenza e non dovevo fare altro che mantenere la freschezza e l'entusiasmo e mettere in pratica ciò che avevo imparato l'anno prima per migliorare ancora.
Questa volta sarei andata dal 12 luglio al 6 agosto 2010 e in particolare le prime due settimane al pomeriggio dalle 14.30 alle 18.30 e le ultime due al mattino dalle 8.30 alle 12.30.
In questo modo a differenza dell'anno precedente potevo sperimentare anche il lavoro durante il pomeriggio: i bambini rimasti non erano molti, perciò stavamo tutti insieme sia i bambini più grandicelli sia i più piccoli, avevano già pranzato ed ere l'ora del pisolino. Poi si passava alle attività ludiche, alla musica, il disegno e la merenda, tutti compiti di cui avevo già padronanza grazie all'anno scorso.
Quest'anno potevo anche occuparmi del cambio dei pannolini ed ero contenta di questo perchè era un qualcosa  di nuovo da imparare e da aggiungere al mio bagaglio. Devo dire che ho imparato presto come fare, ma naturalmente è un momento intimo per il bambino e alcuni facevano i capricci perchè erano abituati ad un'altra educatrice e la preferivano. Ma questo è stato uno stimolo in più: si trattava di di avere pazienza e di instaurare una relazione di fiducia con il piccolo.
Anche al mattino mi era stato affidato un nuovo compito: potevo entrare nella cucina per preparare il pranzo per i bambini.
Nelle attività da svolgere si sono rivelati molto utili i "trucchi" del mestiere scoperti l'anno scorso: mi ricordavo ancora le canzoncine che loro adoravano, le bolle di sapone li faceva impazzire e i crackers per merenda erano perfetti.
Mi sono sorpresa della sicurezza che dimostravo nei compiti e della padronanza con cui gestivo alcune situazioni, che sicuramente l'anno scorso mi avrebbero spaventato, come ad esempio mediare tra due bambini se bisticciavano per uno stesso giocattolo oppure come intervenire se un bambino si faceva male giocando. Ciò mi ha fatto capire che ero cresciuta tanto dall'anno scorso e lo stage mi aveva aiutato in questo e soprattutto mi vedevo sempre più "educatrice" nel futuro, sicura dell'università che avrei scelto.
E cosa c'è di meglio di una bella festa per terminare lo stage?  Il tirocinio si concludeva nello stesso periodo dell'anno scorso e con la festa festeggiavamo il mio compleanno, la fine del mio lavoro lì e soprattutto i bambini perchè sono sempre loro al centro di tutto.
Spero che il mio racconto vi sia piaciuto e di non essere stata ripetitiva :)
A presto. Un bacio J

giovedì 24 maggio 2012

Pensare ai bambini

Ciao!
Vorrei proporvi una domanda:
Quando pensate ai bambini che cosa vi viene in mente? Sorrisi, pianti, capricci, dolcezza, confusione, gioco, amore ...
A questo proposito riporto una poesia di Janusz Korczak:


Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perchè bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi,
curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere
obbligati ad innalzarsi fino all'altezza 
dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla
punta dei piedi.
Per non ferirli.
(Janusz Korczak)


La poesia di questo grande pedagogista mi piace molto perchè secondo me è proprio così  e la rivedo nella mia esperienza di tirocinio al Girotondo.

Visto il collegamento con questo asilo vi mostro alcuni disegni dei bambini che non ho ancora avuto modo di presentarvi e che magari vi danno modo di ripensare alla poesia che vi ho proposto.





lunedì 21 maggio 2012

Libri ai bambini!

Ciao!!!
Oggi volevo fare riferimento ad un tema per me molto importante: la lettura.
Una mia compagna durante la quarta superiore stava svolgendo il tirocinio in una libreria ed io la ho aiutata per realizzare un nuovo progetto, che prevedeva degli incontri interamente dedicati ai bambini accompagnati dai nonni, genitori, familiari, educatori o insegnanti per farli avvicinare al mondo dei libri ed infondere loro la curiosità verso essi. Un pretesto per far capire ai bambini l'importanza di un buon libro come compagno, divertendosi. Far comprendere che anche la voce gioca un ruolo importante nella lettura: pause, cadenze, modulazione per accompagnare il senso ed il significato del racconto.
Tanti libri con cui approcciarsi, da guardare e per prima cosa da toccare per iniziare a stabilire una prima relazione.
Libri di tanti materiali diversi: alcuni morbidi, duri, lisci, altri ruvidi, trasparenti, elastici; con i buchi, con le pagine tagliate o sagomate; alcune una volta aperti mostrano molte sorprese; libri coloratissimi, illustrati con figure realistiche o frutto della fantasia, ricchi di immagini e filastrocche oppure con fotografie o in bianco e nero.
Libri di storie semplici da leggere ed ascoltare per alimentare la mente, imparando la vita quotidiana nella realtà e nell'immaginazione ... perchè con i bambini bisogna riscoprire la fantasia ...ma soprattutto per stare insieme condividendo pensieri, emozioni ed esperienze per crescere insieme.

giovedì 17 maggio 2012

Conclusioni e confronto

Il tirocinio presso il reparto pediatrico e quello svolto all'asilo "Il Girotonodo" sono stati di natura diversissima. 
Come tutti sapete l'ospedale è un luogo un po' particolare e nonostante sapessi che mi trovavo lì il qualità soprattutto di osservatrice, in quanto naturalmente non avevo nè la preparazione nè le competenze adeguate per poter svolgere una benchè minima attività di natura medica, spesso mi sono sentita fuori posto, d'intralcio e mi ponevo la domanda di cosa facessi lì. Infatti, avevo l'impressione che alcuni membri del personale non fossero molto felici e non mostrassero tanta disponibilità ad avere accanto noi tirocinanti perchè molto probabilmente ci vedevano d'ostacolo al loro lavoro, sebbene non facessimo nulla per risultare d'intralcio, poichè comprendevamo la situazione e volevamo proprio evitare questo inconveniente e ciò ha contribuito ad accentuare questo senso di inadeguatezza. Al contrario alcuni erano veramente gentili e disponibili nei nostri cofronti e credevano nella natura e nel fine preposto dal tirocinio. Dunque, con il passare del tempo è un po' migliorato conoscendo la struttura del reparto e ambientandoci, ma non mi sono mai sentita veramente a mio agio.
Non penso a questo stage in modo negativo, ma sicuramnnte ho preferito quello al nido.
In primo luogo come vi ho già raccontato in precedenza, all'asilo ero io in prima persona a svolgere i compiti in modo attivo e naturalmente non potevo aspettarmi di fare lo stesso anche all'ospedale, ma quando non c'erano molti neonati devo dire che mi sono annoiata, poichè il nostro margine di attività era ancora più limitato.
Certamente è stata un'esperienza che mi ha fatto crescere e mi ha regalato bei momenti.
Oltretutto come fine preposto dello stage, mi ha aiutata ad orientarmi meglio e ad acquistare maggior sicurezza in vista della scelta dell'università: ho compreso che l'ospedale non era il posto che faceva per me e che non avrei intrapreso studi nell'area medica e così si apriva ancora di più la strada per diventare educatrice. 
J

giovedì 10 maggio 2012

Ma al reparto pediatrico cosa si fa?

Ciao!
Io direi di continuare a parlarvi del tirocinio nel reparto di pediatria.
In questo momento vi starete chiedendo ma che cosa hai fatto concretamente in un ospedale? Tranquilli, perchè ora risolviamo subito questo piccolo dubbio.
Alcune volte ho affiancato l'ostetrica o il medico e ho assistito ad un'ecografia e devo dire che è stato veramente emozionante vedere il piccolino nello schermo e sentire il battito del suo cuoricino e vedere la luce negli occhi dei genitori pieni di felicità.
Un'altra volta invece, ho tenuto compagnia ad una donna durante il travaglio ...
Ho potuto vedere una donna appena uscita dalla sala parto, stanca ma felice di abbracciare la sua piccola.
Potete immaginare che mix di emozioni!
Ho anche accompagnato un'infermiera nel giro di visita nel reparto pediatrico con i bambini ricoverati.
La maggior parte del tempo la trascorrevo al nido, dove sistemavo i lettini durante l'orario di visita e cercavo di calmarli quando piangevano. In un secondo momento osservavo l'infermiera che faceva il prelievo e gli accertamenti ai piccoli e cambiava loro il pannolino; poi erano pronti perchè noi li portassimo in stanza della mamma per la poppata. Alcune volte quando le mamme erano distese e non potevano alzarsi toccava a me prendere in braccio il piccolo e porgerglielo: facevo il tutto con la massima delicatezza ed attenzione ed era tra le cose che più mi piaceva fare.
Uno dei momenti che mi ha regalato un'emozione fortissima è stato quando l'infermiera mi ha dato in braccio uno dei piccoli che avrebbe dovuto essere stato adottato per dare il biberon: è stato bellissimo!
Prima di terminare, passavamo da ciascuna mamma per ritirare il cambio.
 Nel prossimo post concluderò con alcune mie riflessioni ed un confronto con lo stage stage effettuato al nido. J                      







Al reparto pediatrico



Salve a tutti!
Come già vi ho anticipato durante la quarta superiore ho effettuato un'attività di tirocinio presso il reparto pediatrico della mia città in coppia con una mia compagna di classe: precisamente tutti i mercoledì pomeriggio dal 7 aprile al 9 giugno 2010 dalle 14.30 alle 17.30.
Ora vi spiego brevemente in cosa consisteva lo stage. 
Il suo fine era quello di consentire di integrare la formazione liceale con un percorso di orientamento formativo finalizzato ad agevolare le scelte post-secondarie, mediante la conoscenza di un settore professionale nell'ambito dei servizi ospedalieri.
Le attività previste erano: nel reparto di pediatria, affiancare in qualità di osservatrice il personale nelle attività giornaliere; interagire e svolgere attività ludiche con i pazienti dell'ambulatorio pediatrico; in ostetricia e sala parto affiancare il personale per osservare le attività giornaliere e tenere compagnia alle pazienti.
Noi naturalmente dovevamo seguire le indicazioni dei tutori e fare riferimento ad essi per qualsiasi esigenza di tipo organizzativo ed altre evenienze. Dovevamo rispettare gli obblighi di riservatezza riguardo alle persone, i processi produttivi, i prodotti ed altre notizie riguardo l'azienda ospedaliera. Cosa importante era il rispetto dei regolamenti ed elle norme previste in materia di igiene e sicurezza.
Nel post successivo vi spiegherò un po' le attività svolte dal mio punto di vista.
A presto.  J

giovedì 3 maggio 2012

"Madagascar"




Ciao!
Eravamo rimasti al racconto dello spettacolo “Alla ricerca di Nemo”. Il giorno seguente le mie compagne hanno messo in scena il cartone “Madagascar”, mentre noi eravamo delle spettatrici proprio come i bambini.
Anche le mie compagne si sono impegnate per realizzare il copione con vocaboli semplici, i costumi, il trucco e la sceneggiatura con un grande cartellone per ricreare un paesaggio esotico … Ma come mai un paesaggio esotico? La storia infatti vede come protagonisti quattro amici: Marty la Zebra, Alex Il Leone, Gloria l'Ippopotamo, Melman la Giraffa.
Essi conducono una vita tranquilla nello zoo di Central Park a New York dove sono coccolati con pasti deliziosi, ogni comodità e l’ammirazione dei visitatori. Marty però, inizia a pensare che ci sia un mondo più grande fuori da scoprire e che quello sia il vero posto in cui devono vivere: la natura. I suoi amici cercano di dissuaderlo da quella idea folle per loro e sembra che ci siano riusciti, ma in realtà nella notte Marty fugge dallo zoo. I suoi amici si mettono subito alla ricerca delle sue tracce e tutti quattro vengono catturati da un gruppo di animalisti , che nell’intento di dare libertà agli animali li spedisce in una riserva naturale; ma la nave viene dirottata dai quattro pinguini Skipper, Rico, Kowalski e Soldato e così finiscono nell'isola di Madagascar. Qui, vengono accolti da una simpatica banda di lemuri con il loro Re Julien. 
I quattro inseparabili amici però, dovranno fare i conti con i loro istinti e pensare alla loro sopravvivenza: questo si rivelerà un compito difficile soprattutto per il leone Alex.  Ma Marty, Alex, Gloria e Melman riusciranno a superare le difficoltà e a rafforzare il loro legame di amicizia ancora di più.
Questo spettacolo ha fatto divertire molto i piccoli e i balletti sulle note di "New York New York" e "I like to move it" hanno fatto la gioia dei bambini!

mercoledì 2 maggio 2012

"ALLA RICERCA DI NEMO"



Ciao a tutti!
Oggi sono qui per parlarvi del progetto teatrale che io e le mie compagne con le professoressa di educazione fisica abbiamo realizzato durante la quarta superiore per una scuola dell'infanzia.
Come potete intuire dal titolo una parte della classe ha rappresentato il cartone Disney "Alla ricerca di Nemo", mentre l'altra parte "Madagascar", ma di questo ve ne parlerò la prossima volta.
Abbiamo scelto questo cartone perchè pensavamo sarebbe piaciuto sia ai bambini e sia alle bambine e fosse ricco di temi importanti quali la famiglia, l'amicizia, il viaggio, l'avventura, il coraggio e ela determinazione.
Per chi non lo sapesse, "Alla ricerca di Nemo" racconta la storia di un pesciolino pagliaccio di nome Nemo che disobbedisce al papà Marlin un po' troppo protettivo, allontanandosi per nuotare in mare aperto; ma sfortunatamente viene catturato da un sub e finisce nell'acquario di un dentista a Sidney in Australia insieme ad altri pesci. Il papà Marlin spinto dall'amore per il figlio e dalla voglia di ritrovarlo supera le sue paure e si avventura nell'oceano alla ricerca del figlio. Durante il suo viaggio incontra una pesciolina un po' smemorina, Dori, che finirà per accompagnarlo in questa avventura ricca di pericoli e peripezie. Nel frattempo Nemo ed i suoi nuovi amici dell'acquario escogitano una via di fuga. Alla fine Marlin riesce a riabbracciare Nemo e insieme a Dori ritornano a casa ancora più uniti e con molti più amici e anche gli altri pesci dell'acquario riescono a fuggire.
Mettere in scena questo racconto è stata una bella sfida: abbiamo attribuito a ciascuno un ruolo; cosa più difficile abbiamo dovuto scremare l'intera storia per farne un riassunto e rappresentare gli episodi principali in modo che i bambini tra i 3 e i 5 anni riuscissero a seguire il filo della storia e soprattutto scegliere un linguaggio semplice adattoa i piccoli. Ci siamo divertite a creare la sceneggiatura mediante un grande cartellone che rappresentava l'oceano ricco di pesciolini e i costumi e il trucco.
Durante lo spettacolo e alla fine abbiamo inserito delle musiche come "In fondo al mar" e "Il coccodrillo come fa" per far partecipare e ballare i bambini con noi:il momento in assoluto preferito dai piccoli.
E' stato impegnativo ma una bella esperienza da ricordare, ripagata dai visi carichidi stupore e di meraviglia dei bambini, ma soprattutto dai loro sorrisi e cosa fondamentale ci ha permesso di interagire in modo diretto con i piccoli.
Vi è piaciuta questa storia? La prossima volta sarà dedicata all'altra rappresentazione " Madagascar". Baci