sabato 28 aprile 2012

Diventare educatrice al nido


Eccomi di nuovo qui!
A questo punto vi ho raccontato tutto ed è il momento di tirare un po’ le somme …
Questa esperienza è stata veramente fondamentale per me in quanto mi ha permesso di avvicinarmi e scoprire veramente il mondo dei bambini e comprendere che è questo il lavoro che voglio fare.
Centrale è l’osservazione in quanto con bambini da 0-3 anni è fondamentale saper comprendere ed interpretare il linguaggio non verbale ossia le espressioni, i gesti, la postura, i movimenti, i mugolii, i sospiri e i silenzi.
Sperimentando concretamente cosa significa essere educatore ho potuto collegare questa esperienza con gli studi intrapresi ora all’università: alla base di tutto c’è una logica progettuale, niente è lasciato allo spontaneismo e lo strumento principe di questa professione è la relazione educativa.
Ciò che non si deve assolutamente dimenticare è che al centro del nostro servizio c’è il bambino con le sue caratteristiche e i suoi bisogni e le sue potenzialità ed è nostro compito aiutarlo ed accompagnarlo nel suo processo di crescita.
Questa professione sembra un lavoro impossibile in quanto non sempre si raggiungono gli obiettivi prefissati e pare che gli sforzi compiuti siano stati inutili: ma per fare questo mestiere bisogna essere pronti e consapevoli che possono rientrare molte variabili e non tutto è in nostro potere, ma dobbiamo fare del nostro meglio e non scoraggiarci.
Oltretutto penso che un sorriso ed un abbraccio che ti regala un bambino ripaghi di tutto l’impegno e il lavoro che si è svolto.
Io ho fatto tesoro del tirocinio svolto in quanto mi ha permesso di crescere molto e di riflettere su me stessa. Guardando al futuro ho voglia di crescere ancora e di continuare ad imparare, ma soprattutto mi vedo educatrice pronta a lavorare con tutto l’impegno possibile e imparare dai piccoli e dal loro mondo ricco di bellezza e fantasie.
Nel prossimo post continuerò con nuovi racconti :) baci

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