Eccomi
di nuovo qui!
A
questo punto vi ho raccontato tutto ed è il momento di tirare un po’ le somme …
Questa
esperienza è stata veramente fondamentale per me in quanto mi ha permesso di
avvicinarmi e scoprire veramente il mondo dei bambini e comprendere che è
questo il lavoro che voglio fare.
Centrale
è l’osservazione in quanto con bambini da 0-3 anni è fondamentale saper
comprendere ed interpretare il linguaggio non verbale ossia le espressioni, i
gesti, la postura, i movimenti, i mugolii, i sospiri e i silenzi.
Sperimentando
concretamente cosa significa essere educatore ho potuto collegare questa
esperienza con gli studi intrapresi ora all’università: alla base di tutto c’è
una logica progettuale, niente è lasciato allo spontaneismo e lo strumento
principe di questa professione è la relazione educativa.
Ciò che
non si deve assolutamente dimenticare è che al centro del nostro servizio c’è
il bambino con le sue caratteristiche e i suoi bisogni e le sue potenzialità ed
è nostro compito aiutarlo ed accompagnarlo nel suo processo di crescita.
Questa professione
sembra un lavoro impossibile in quanto non sempre si raggiungono gli obiettivi
prefissati e pare che gli sforzi compiuti siano stati inutili: ma per fare
questo mestiere bisogna essere pronti e consapevoli che possono rientrare molte
variabili e non tutto è in nostro potere, ma dobbiamo fare del nostro meglio e
non scoraggiarci.
Oltretutto
penso che un sorriso ed un abbraccio che ti regala un bambino ripaghi di tutto
l’impegno e il lavoro che si è svolto.
Io ho
fatto tesoro del tirocinio svolto in quanto mi ha permesso di crescere molto e
di riflettere su me stessa. Guardando al futuro ho voglia di crescere ancora e
di continuare ad imparare, ma soprattutto mi vedo educatrice pronta a lavorare
con tutto l’impegno possibile e imparare dai piccoli e dal loro mondo ricco di
bellezza e fantasie.
Nel prossimo post continuerò con nuovi racconti :) baci
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